I Quadricipiti
E’ il muscolo che consente di camminare, correre, saltare. Insieme al polpaccio e al gluteo è il principale artefice della movimentazione della gamba. E tra questi è il muscolo che raggiunge il maggior volume.
Il quadricipite collega la tibia al femore e al bacino, svolgendo nella gamba la stessa funzione che il tricipite assolve nel braccio: apre il ginocchio, sollevando il nostro peso e allontanando i piedi dal corpo.
Gli sport che necessitano del maggior sviluppo di questo muscolo sono, ovviamente, quelli che più impiegano gli arti inferiori: la corsa e il salto, in ogni loro specialità, il calcio, la pallavolo, rugby, sci, ginnastica, danza, pattinaggio… Ma anche un po’ tutte le arti marziali, il lancio o il sollevamento dei pesi, dove nell’armonia del movimento sono sempre questi muscoli che forniscono buona parte dell’energia cinetica.
Se escludiamo le macchine, dove è possibile isolare completamente il muscolo e farlo lavorare da solo , tutti gli esercizi per i quadricipiti coinvolgono in modo più o meno marcato anche i glutei (responsabili del movimento del femore rispetto al tronco) e i polpacci (che collegano la tibia al tallone e quindi al piede).
Essendo il muscolo forse più potente tra tutti, è sicuramente quello che richiede il maggior carico. Non è infrequente vedere persone “normali” impegnarsi al Leg Press caricando anche 200 kg.
In generale la grande capacità di carico e l’abitudine a “soffrire” (è infatti il muscolo che sopporta il nostro movimento abituale più gravoso: camminare, compreso il salire e scendere le scale, che di fatto significa movimentare tutto il nostro peso) può facilmente consentire rapidi progressi nell’allenamento specifico.
Considerate ad esempio la perdita di volume che si ha nel muscolo costretto al riposo forzato in seguito ad una frattura o ad un trauma all’articolazione del ginocchio, e il tempo relativamente breve per riprendere la piena tonicità.
Per contro la grande massa del muscolo stesso e questa stessa facilità nell’aggiungere carico espone frequentemente a danni ai tendini, che si manifestano con dolori localizzati in genere sulle ginocchia o all’inguine.
Molti esercizi poi richiedono il carico di un peso più o meno elevato sulle spalle, sollecitando la spina dorsale. Questi devono essere eseguiti con particolare attenzione, evitando traumi alla muscolatura dorsale ma, soprattutto, alle vertebre.